GEOGRAFIA ECONOMICA DEL PETROLIO

Dopo aver enumerato tutte le sue caratteristiche e tutti i processi che subisce è bene, infine, concludere con un paragrafo dedicato alla geografia economica del petrolio, cioè i luoghi di estrazione, le compagnie petrolifere, la sua importanza commerciale.Da molto tempo si è associata la regione dell’Arabia alla produzione del petrolio; oggi, però le cose stanno cambiando: i paesi occidentali hanno investito fior di quattrini nella ricerca ed estrazione di quello che viene definito “l’oro nero”. Una cosa certa di questo cambiamento è il vertiginoso aumento degli utili delle più importanti compagnie petrolifere, le blasonate “Sette sorelle” che oggi, però, sono diventate dieci: Shell, Mobil, Texaco, Elf, Agip, Total, Amoco, Chevron, BP, Exxon. Per alcune di esse  si parla di un incremento degli utili superiore al 100% come evidenziato nella tabella 5.

 

Tab. 5

Compagnia Incremento Utili Fatturato
SHELL 30% 16.600 mld 320.000 mld
EXXON 16% 13.000 mld 235.000 mld
MOBIL 25% 5.200 mld 143.000 mld
BP 127% 7.500 mld 130.500 mld
TEXACO 232% 3.500 mld 79.500 mld
CHEVRON 180% 4.500 mld 77.000 mld
ELF 40% 2.100 mld 68.000 mld
AMOCO 52% 5.000 mld 63.300 mld
AGIP 3% 4.500 mld 590.000 mld
TOTAL 52% 1.600 mld 51.400 mld

 

Attualmente i Paesi dell’OPEC (Organisation of petroleum exporting countries), dove è concentrato il 76% delle riserve petrolifere, garantiscono appena il 40,5% della produzione mondiale. Forniscono il 53% del petrolio europeo, contro il 98% del 1974.Ciò significa che non sono più gli unici fornitori dell’Occidente. Tale fenomeno è il risultato di un’operazione lunga e complessa: nel 1986 l’Arabia immise sul mercato tonnellate di greggio, facendo scendere il prezzo del petrolio sotto i dieci dollari al barile (1 barile=158,98l) per scoraggiare gli investimenti dei paesi europei nel Mare del Nord. Ma tutto questo, invece di impaurire le grandi compagnie, le spinse ad investire nelle nuove tecnologie. In questo modo i paesi consumatori possono ora contare in larga misura sul proprio greggio nazionale. E pensare che nel 1974 i Paesi arabi tenevano il mondo sotto controllo, minacciando di bloccare le esportazioni. Dopo anni di crisi, quindi le grandi compagnie si sono risollevate, investendo buona parte dei loro profitti nella ricerca ed estrazione. Dall’Artico alla giungla angolese le trivellazioni hanno ripreso un ritmo sostenuto. 

Tuttavia si possono individuare alcune grandi regioni nella geografia delle fonti e del consumo petrolifero:

- Il Medio Oriente.

- Gli Stati Uniti.

- I paesi costieri del mediterraneo.

- La federazione russa.

- Europa del Nord.

- Altri Paesi non aderenti all’OPEC. 

 

Tab. 6

Continenti Produzione* Consumo* Riserve**
Nord America 660,7 986,3 18,1
Sud 313,9 203,7 36,1
Europa 328,1 740,1 8,2
Ex-Urss 352,6 196,5 25,5
Medio Oriente 983,3 190,5 93,1
Africa 359,6 110,3 25
Asia, Pacifico 363,3 885,4 15,7

*In milioni di tonnellate, nel 1996.

**In anni.

 

Tab. 7

Paese Produzione* Percentuale**
Arabia Saudita 428,8 12,8%
Stati Uniti 382,9 11,4%
CSI (Russia) 301,1 9,0%
Iran 183,8 5,5%
Messico 163,2 4,9%
Venezuela 162,4 4,8%
Cina 158,5 4,7%
Norvegia 155,5 4,6%
Regno Unito 129,9 3,9%
Emirati Arabi 117,3 3,5%
Canada 114,2 3,4%
Kuwait 107,2 3,2%
Nigeria 106,0 3,2%

*In milioni di tonnellate

**Sulla produzione mondiale

 

Infine analizziamo l’evolversi del grado di dipendenza energetica e petrolifera di alcuni paesi (1981 e 1991) evidenziato nella tabella 8.

 

Tab.8

Paese

Dipendenza energetica dall'estero (%)

Incidenza % del petrolio nel bilancio energetico

1981

1991 1981 1991
Stati Uniti 15 17 42 39,4
Giappone 85 84 63 56,3
Regno Unito 44 3 38 38,4
Paesi Bassi 56 6 52 44,3
Belgio 75 77 51 46,4
Germania 54 53 44 38,9
Francia 68 55 51 44,3
Italia 82 84 66 55,1
CEE 54 48 49 43,7
Ex-Urss - - 37 30,1
Cina - - 16 17,2
Mondo - - 43 38,6

 

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