ORIGINE ED ESTRAZIONE DEL PETROLIO

Secondo recenti teorie il petrolio si formerebbe attraverso la trasformazione chimica che organismi viventi subiscono nel corso di centinaia di milioni di anni. Quando alghe, plancton, e altri organismi vegetali ed animali muoiono, si depositano sul fondo marino e formano un fango in cui sono presenti anche argilla e altri detriti minerari. Questo fango prende il nome di sapropel.

Essendo i sedimenti argillosi ambienti privi di ossigeno, i batteri anaerobi sottraggono alle sostanze organiche quest’ultimo elemento e azoto, arricchendole di carbonio e idrogeno. Da alcune successive trasformazioni, quali l’aumento di pressione e temperatura si innescano una serie di reazioni chimiche che danno origine agli idrocarburi liquidi o gassosi, che costituiscono il petrolio greggio.

Con un processo graduale si forma la roccia madre petroligena, a causa della solidificazione dei fanghi depositati sul fondo marino. In seguito a movimenti tellurici le rocce madri vengono praticamente distillate e gli idrocarburi che si formano penetrano nelle rocce permeabili circostanti fino a quando non trovano uno sbarramento naturale, rappresentato da rocce impermeabili, vene d’acqua ovvero le cosiddette trappole petrolifere. Dopo di ciò gli idrocarburi si aggregano nelle rocce porose, le rocce magazzino, occupando le cavità circostanti. I magazzini e le trappole costituiscono i giacimenti petroliferi, i quali possono contenere solamente gas o petrolio oppure entrambi, sempre insieme all’acqua. Alcune volte gli idrocarburi giungono in superficie dando origine a giacimenti d’asfalto.

L’estrazione del petrolio viene effettuata da pozzi profondi oltre 6000m ottenuti per trivellazione. Quest’operazione viene eseguita quasi universalmente con il sistema Rotary che consiste nell’uso di una trivella munita all’estremità di una corona di lame d’acciaio che vengono messe in rapida rotazione. Durante la trivellazione si invia una miscela di argilla ed acqua sotto pressione, che ha il duplice scopo di esercitare un’azione abrasiva e di asportare i detriti della perforazione. Man mano che si procede verso il basso, il pozzo viene rivestito con tubi d’acciaio; una volta raggiunto lo strato di petrolio, questo può uscire attraverso i tubi spinto dalla pressione dei gas naturali, oppure può essere portato in superficie mediante delle pompe. Il petrolio grezzo, che esce dal pozzo misto a fango e acqua, viene raccolto in enormi serbatoi di decantazione, dove l’acqua e il fango si depositano sul fondo e vengono drenati. Quindi viene inviato con oleodotti o con navi cisterna agli impianti di raffinazione.

 

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